"VADEMECUM
DELLA PITTURA DI GIUSEPPE PIOVANELLI"
Come quando si
arriva a un belvedere e l'occhio pascola beato sull'infinito
leopardiano. Allora accade che umori, emozioni, sentimenti
planano nello spazio e nel tempo che sono dentro di noi, e del
falco pellegrino sospeso nella mirabolante dolcezza delle sue
giravolte abbiamo il dono di esplorare, intendere, capire quel
che - per essere diletto - ci dà giovamento, letizia, impulso.
Così è di certi approdi che dalla materia trapassano allo
spirito, per ispirazione o contemplazione si convertono in
atmosfere o miraggi, mutano la realtà in visione. Chiamiamo
arte il fenomeno che, coinvolgendo i nostri sensi, muta il
consueto panorama in fata morgana, sul dato di fatto fa
fiorire il paese dell'anima: è prerogativa non solo delle
avanguardie (basta volgersi indietro a guardare Giotto,
Raffaello, Leonardo, Michelangelo) è innato in chi non vuole
essere pedissequo. Certo, occorrono attitudine, talento,
vocazione.
Qualcuno dice che è bernoccolo. Ma gli si
accompagnano pur sempre la voglia, la ricerca del far meglio,
e sulla sedimentazione l'ardenza del nuovo che fruttifica.
Come comporta, per l'appunto - da antologica - questa mostra
che comprende un trentennio di lavoro, 1967/1997, firmato con
orgoglio da Giuseppe Piovanelli, un camuno cinquantenne, anima
e corpo addentro alla scuola ma non domo nè fiaccato dalle
incongruenze d'altri, pizzetto
pepe - e - sale, e un bel dire pane al pane e vino al vino.
Giannetto
VALZELLI
Romele -
Piovanelli, 1967
Paesaggio invernale
olio su tela cm 110 x 90
Coll. privata |
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Angioletta, 1968
Olio su tela cm 70 x 100
Coll. privata |
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L'albero, 1979
olio su compensato cm 32 x 40
Coll. privata |
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Primavera Camuna, 1981
olio su compensato cm 100 x 90
Coll. privata |
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Incontro, 1990
olio su compensato cm 24 x 41
Coll. privata |
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Camunia,
1994
olio su compensato cm 70 x 50
Coll. privata |
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