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Mostra Collettiva "Immagini e forme" 1983 Pietrasanta - Patrocinio Comune di Pietrasanta , chiostro del Convento di San Salvarore                                

ECCESSI INDIVIDUALI

L’artista deve sempre esporre la propria persona anche fisica simulando o interpretando un modo di essere.
E’ un atteggiamento che può giocare un ruolo importante di fronte all’interlocutore?
Sì, l’artista può senz’altro avvalersi di questo ruolo.
Qui si pone la cultura dell’artista e come viene evidenziata la sua personalità: comportamento, dialettica, modi questi che possono giustificarne l’operato e magari influenzare positivamente o negativamente chi ?
Chi ha il compito di dire o valorizzare quelle interpretazioni, schiette, sincere o false, che vengono poste a confronto.
E chi è schivo ad esporsi, anche fisicamente, lascia le proprie opere a repentaglio di interpretazioni o di giudizi?
Può essere che ad artisti, i cui “numi propiziatori” non incontrino i favori o chi di competenza con l’indirizzo giusto, sia negato l’accesso alla Storia. Tutto ciò cosa vorrebbe significare?
Una carente cultura che i nostri critici e storici potrebbero in apparenza far credere?E’ proprio così?
L’artista forma la propria cultura che il critico e lo storico devono recepire.
Attraverso il critico e lo storico avviene il processo di valorizzazione dell’artista.Questi dice solo di sé e delle proprie opere.
Le idee e i concetti sono volti a maturare e valorizzare la conoscenza; si accresce e si assimila l’ambiente con la cultura: l’artista la fa propria,la interpreta con espressioni volutamente riformate e poste in evidenza.Ciò fa sì che l’artista sia partecipe della storia, del proprio ambiente,
ambiente che si allarga in dimensione e abbraccia altre culture le quali pongono l’artista a confronto del momento e del tempo, anche passato.
Tutto ciò mette l’artista al di sopra di giudizi pro o contro, al riparo di formule che si intrecciano e che comunque non condizionano l’esito del suo fare sempre “libero”.
L’artista e la sua opera rimarranno.


Giuseppe Piovanelli
10 giugno 1982
 

ESSERE MOTIVATO

La figura singola non ha senso fuori della propria scena.
La scena non ha senso se avulsa dalla realtà della roccia.
La roccia non ha senso fuori dal suo ambiente.
L’ambiente è paesaggio dove l’uomo ha eseguito la creazione della scena.
La creazione della scena è stata motivata da fattori esistenziali, emotivi e contestuali che non possono essere ignorati.
Forse che kitch ed estetismo gratuito ed estemporaneo siano esistiti anche in altre epoche?

Giuseppe Piovanelli
Marzo 1983

 

Primavera 1981

Paesaggio e lago 1982

Venere 1982

Volo di colombe 1982

Figure nel paesaggio 1983

Casolare al lago 1983